Le tecnologie, come dimostrato nell’ultimo anno, rappresentano un potenziale incredibile per lo sviluppo di progetti di formazione a distanza. Che hanno il duplice vantaggio di raggiungere platee molto vaste su argomenti altrettanto articolati. Senza trascurare i limiti che tale modalità formativa presenta, è possibile immaginare progetti su vasta scala, di carattere nazionale, finalizzati ad offrire strumenti concreti di accesso alla formazione, fruibili a tutti? Che tipo di partnership possono essere instaurate tra pubblico e privato? Un valido supporto potrebbe arrivare dall’esperienza di altri Paesi circa l’utilizzo strategico della tecnologia per sviluppare programmi di politiche pubbliche finalizzati all’innalzamento delle competenze dei lavoratori. Come nel caso della Cina per esempio. I big data (di dipendenti, persone in cerca lavoro, etc) rappresentano un bacino informativo incredibile per orientare aziende, lavoratori, politiche attive verso percorsi formativi sempre più personalizzati e tarati sulle effettive esigenze dei destinatari. A che punto siamo in Italia?