L'indagine della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Sono state le più penalizzate durante la pandemia, ma anche quelle che hanno avuto più difficoltà a recuperare i volumi occupazionali pre-Covid. Eppure, le donne hanno registrato nell’ultimo anno una netta inversione di tendenza. Complice l’evoluzione della domanda di mercato, non solo è aumentata la partecipazione femminile al lavoro, ma anche la qualità dell’occupazione, con una crescita importante dei segmenti più qualificati e preparati.
È quanto emerge dall'indagine 'Italiani e lavoro nell’anno della ripartenza' della Fondazione studi consulenti del lavoro, che ha elaborato gli ultimi dati Istat relativi al 1° trimestre 2023, presentata in occasione del Festival del lavoro 2023, la manifestazione organizzata dal Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro e dalla Fondazione studi.
Tra il primo trimestre 2022 e lo stesso periodo del 2023, infatti, le occupate sono aumentate di 280 mila unità, molto più degli uomini (+232 mila). Il tasso di crescita delle prime è stato sensibilmente superiore: 2,9% contro l’1,8% degli uomini. Una tendenza che sembra destinata a consolidarsi, visto che anche le dinamiche dei primi mesi dell’anno continuano a registrare, per il segmento femminile, una crescita più accentuata di quella maschile.
(Adnkronos)