Ministro Bernini premia vincitori progetto GenL, 'bene diffusione legalità'

Intervento del Ministro dell'Università e della Ricerca

"Grazie a Rosario De Luca per questo bellissimo lavoro. Questi ragazzi hanno saputo trasferire nel modo giusto i concetti giusti. Apparentemente giocando, hanno passato informazioni importanti sulla diffusione della legalità. Non è mai abbastanza forte la voce con cui si contrasta l'illegalità". Così Anna Maria Bernini, Ministro dell'Università e della Ricerca, premiando al Festival del Lavoro a Firenze i ragazzi vincitori del progetto GenL, il videogame ideato dai Consulenti del Lavoro già nel 2019 per sensibilizzare i più giovani ai temi della legalità e del lavoro etico.

 

Università: Bernini, 'Nel futuro abbattere steccati tra le discipline'

"La formazione, anche in ambito universitario, deve essere sempre più interdisciplinare, soprattutto in vista delle nuove professioni". Così Anna Maria Bernini, Ministro dell'Università e della Ricerca, intervenendo alla giornata conclusiva del Festival del Lavoro, organizzato a Firenze dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro. "Per questo serve una nuova flessibilità anche negli studi e nelle ricerche. Un'azione da condurre principalmente abbattendo gli steccati tra le discipline. La chiave di volta per affrontare e interpretare il futuro è l'interdisciplinarietà". E ha poi aggiunto: "Bisogna avere la capacità di seguire il mondo che cambia".

 

Università: Bernini, L'interdisciplinarità è la chiave di volta per il futuro'

"I confini della formazione non sono più i miei. Nel giro di qualche anno, il mondo è cambiato in maniera rivoluzionaria. Quello che deve fare un'università e una ricerca che si adatta alla realtà è essere flessibile e interdisciplinare. Dobbiamo formare nuovi studenti e ricercatori per mestieri che in parte ancora non esistono. Come farlo? In maniera flessibile senza darci degli steccati scolastici ma mescolando i vari settori di studio. L'interdisciplinarità è la chiave di volta. Le classifiche internazionali valutano la qualità della didattica e della ricerca delle università e fanno emergere che alcuni dei nostri modelli formativi - penso all'inquadramento dei professori - rappresentano un peso a livello internazionale perché all'estero vengono riconfermati ogni anno. I ranking sono utili come indicazione generale ma noi siamo molto più bravi di come ci indicano sulla base di questi parametri. I professori devono continuare a formarsi per essere all'altezza e confrontarsi con cambiamenti continui".

 

Ministro Bernini, 'Libertà di pensiero sempre garantita in Atenei ma violenza è reato'

"La libera manifestazione del pensiero nelle università è imprescindibile e assolutamente garantita da questo Governo e da questo ministero con un unico enorme e insuperabile discrimine: no alla violenza. Nel momento in cui la libera manifestazione del pensiero critico trascende in danneggiamenti e atti discriminatori diventa un reato. E i reati sono reati dappertutto, non esistono zone franche neanche nelle università. Soprattutto nelle università. 

"Io sono assolutamente favorevole alla libera manifestazione del pensiero esattamente come lo concepisce questo Governo - ha aggiunto Bernini - cioè senza limitazione alcuna, a differenza di quello che hanno fatto altri Paesi che invece hanno limitato le manifestazioni e hanno sgomberato occupazioni. Altro discrimine imprescindibile: non possiamo far sì che una libertà prevarichi su un'altra. La libertà dei manifestanti non può prevaricare sulla libertà degli studenti di formarsi all'interno delle università: perché se si occupa un'aula universitaria e non si consente lo svolgimento delle lezioni diventa un abuso".

"Inoltre - ha concluso Bernini - non confondiamo mai i governi con le università. Si può criticare legittimamente la politica di Netanyahu, ma cosa c'entrano le università israeliane con la politica di Netanyahu? Le università israeliane devono rimanere luoghi di libertà, di confronto e di collaborazione con il mondo".

 

IA: Bernini, 'È un processo che va governato con l'intelligenza umana'

"L'intelligenza artificiale ha un senso profondo e importante in una dimensione antropocentrica. È un processo che non dobbiamo subire o solo accompagnare, lo dobbiamo governare; quindi a monte e a valle dell'intelligenza artificiale ci deve essere sempre l'intelligenza umana che programma i big data, che fa training agli algoritmi e che elabora sulla base delle sue esigenze le serie storiche che escono dal processo finale dell'intelligenza artificiale", ha affermato Bernini.

"Alcune università su questo fronte sono già molto avanti. Altre, un po' come in tutti gli ambiti, non possono rimanere ferme. Se avessimo continuato a fare il nostro mestiere come lo avevamo cominciato trenta o quaranta anni fa oggi saremmo assolutamente obsoleti", ha concluso.