Editoria, Paragone: "Il grande malato non è giornalismo, sono i giornalisti"

Il dibattito sulla comunicazione digitale e sulla libertà di informazione
Milano, 22 giu. (Adnkronos/Labitalia)
 
"Il grande malato non è il giornalismo, sono i giornalisti. Non hanno contratti, sono precari, non hanno copertura assicurativa, non sono protetti dagli editori. I giornalisti non possono fare grandi inchieste. Perchè mi devo accollare il rischio di fare inchieste se il mio editore non mi protegge?". Così Gianluigi Paragone, giornalista e senatore del M5S, intervendo dal palco del Festival del Lavoro durante la terza giornata di confronti.
 

“Nostalgia degli dei. Una visione del mondo in dieci idee”

Il nuovo libro di Marcello Veneziani sul palco del Festival del Lavoro.

Mettendo per la prima volta mette a sistema quarant’anni di riflessioni, il giornalista e filosofo denomina “Dei”, quasi a voler indicare “nel tempo della labilità” la durata di ciò che sfida il tempo, dieci idee che come stelle polari possono guidare gli uomini nella loro vita: Civiltà, Patria, Famiglia, Comunità, Tradizione, Mito, Destino, Anima, Dio, Ritorno. Concetti quanto mai adatti al Festival di quest’anno dove si parla, tra le altre cose, di crescita e valori.

 

“L’economia percepita. Dati, comunicazione e consenso nell'era digitale”

Roberto Basso al Festival con il suo nuovo libro, scritto a quattro mani con Dino Pesole.

La tavola rotonda “La comunicazione nell’era digitale. Il valore della libertà di informazione” è stata l’occasione per presentare il testo che racconta l'economia un po' come la temperatura dell'aria, che da qualche tempo è accompagnata, nelle previsioni meteorologiche, dall'indicazione della temperatura percepita. Roberto Basso e Dino Pesole, il primo un comunicatore passato dalle società private al settore pubblico, il secondo editorialista del "Sole 24 Ore", nel libro "L'economia percepita" affrontano un viaggio nello spazio che separa proprio la realtà dell'economia dall'apparenza creata dalla bulimia informativa nella quale siamo tutti, volenti o nolenti, immersi.